domenica 9 dicembre 2007


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Digital rights management
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Con Digital Rights Management (DRM), il cui significato letterale è gestione dei diritti digitali, si intendono i sistemi tecnologici mediante i quali i titolari di diritti d'autore (e dei cosiddetti diritti connessi) possono esercitare ed amministrare tali diritti nell'ambiente digitale, grazie alla possibilità di rendere protetti, identificabili e tracciabili tutti gli usi in rete di materiali adeguatamente “marchiati”.
Indice[nascondi]
1 Introduzione
1.1 Le caratteristiche dei DRM
1.2 Content Scrambling System
2 Scenario
2.1 Attivazione del software
2.2 Watermarking
3 Sostegno legale
3.1 Digital Millennium Copyright Act (DMCA)
4 Curiosità
5 Voci correlate
6 Collegamenti esterni
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Introduzione [modifica]
Tramite i DRM, i file audio o video vengono codificati e criptati in modo da garantire
Una più difficile diffusione
Impedimenti all'utenza
e consentirne un utilizzo
limitato (ad es. solo per determinati periodi di tempo, o per determinate destinazioni d'uso)
pre-definito nella licenza d'accesso fornita (separatamente) agli utenti finali.
I file così prodotti portano con sé le diciture di copyright, e possono essere "arricchiti" con altre informazioni di vario tipo, ad esempio immagini, biografia degli autori, collegamenti, ecc. L'accesso ai contenuti da parte degli utenti finali avviene secondo procedure di profilazione e autenticazione che permettono di distribuire i file richiesti nelle modalità previste dalla licenza sottoscritta dall'utente.
L'attivazione di un codice seriale, che corrisponde al costo di licenza, era una modalità di difesa del diritto d'autore, più facile da violare rispetto ai sistemi di DRM. La validazione del codice può avvenire direttamente sul computer oppure con un collegamento internet al sito del produttore; per molti programmi esistono dei "keygen", categoria di programmi che generano un seriale valido per sbloccare altri software. Dall'esame di molti seriali di un dato prodotto, si riusciva interpolare e ricostruire l'algoritmo di generazione dei codici, tenuto segreto dal produttore.

Le caratteristiche dei DRM [modifica]
Soddisfare le esigenze di protezione delle grandi imprese multinazionali nei confronti della libertà dell'utente;
sviluppare modelli di business rigido, dove l'utente può solo sottostare ai termini a lui imposti;
Impedire all'utente il libero accesso ai file.

Content Scrambling System [modifica]
Uno dei primi sistemi DRM conosciuti è il CSS, o Content Scrambling System, ideato dal DVD Forum per i film in DVD. Tale sistema prevede la crittografia dei supporti con una chiave segreta rilasciata ai produttori di hardware e software di lettura a patto di accettare specifiche condizioni di licenza (e pagare una quota), tra cui il divieto, ad esempio, a fornire audio digitale ad alta qualità. Quindi i DVD video, con questa particolare tecnologia non potranno essere masterizzati e/o copiati. Per copiarli o masterizzarli si deve disporre di programmi di Decodifica CSS (per esempio Any DVD o DVD Region+CSS Free). Questi Programmi di Decodifica CSS, ovviamente si possono usare solo negli stati in cui è permesso il loro uso.
Anche nel mondo dei file audio regolarmente acquistati sui negozi di musica digitale in rete, vari schemi di DRM sono stati direttamente integrati nei file per costringere l'utente ad una serie di limitazioni come ad esempio il limite del numero di dispositivi o tipi di dispositivi sui quali quei file possono essere riprodotti.
Molti produttori di eBook usano una implementazione simile di DRM per limitare il numero di computer sui quali l'eBook può essere visualizzato o anche quante volte può essere letto.
Alcune volte è accaduto che alcune implementazioni dei DRM si traducessero in una minaccia reale per la sicurezza informatica dei computer degli utenti che usavano quei prodotti.

Scenario [modifica]
Con l'avvento delle tecnologie digitali, copiare un file multimediale (audio o video) è diventato semplice e non comporta, a differenza dei supporti analogici, una diminuzione della qualità. Grazie alla diffusione di strumenti digitali per l'accesso a contenuti multimediali, quali personal computer, mp3 player, telefonini di nuova generazione, lettori di divx, e alla diffusione dell'accesso a Internet e della larga banda e delle reti peer to peer, l'accesso e la distribuzione in tutto il mondo di contenuti multimediali è alla portata di ogni singolo utente, creando nuovi scenari capaci di modificare il consolidato sistema autore-distributore-cliente, a danno sicuramente del distributore e indirettamente dell'autore.
Lo studio di soluzioni DRM nasce dal tentativo di poter gestire il controllo sugli aspetti legati alla distribuzione e all'utilizzo, e le pesanti conseguenze di tali sistemi anche per gli utenti di contenuti legittimamente acquistati, viene motivata da una forte campagna internazionale contro lo scambio (definita pirateria dalle majors) di tali contenuti, portata avanti dalle case discografiche e cinematografiche, che sta sollevando forti critiche e ultimamente osteggiata dagli stessi autori. In Canada ad esempio è stata fondata da artisti quali Avril Lavigne, Barenaked Ladies e Sarah McLachlan la Canadian Music Creators' Coalition (CMCA) che si oppone con forza ai DRM: "Gli artisti non vogliono promuovere cause legali contro i propri fan - dice il loro manifesto - e le case discografiche hanno intentato ai nostri fan contro la nostra volontà, e le leggi che consentono tali cause non possono essere giustificate in nostro nome". Il manifesto prosegue facendo capire che i DRM non sono negli interessi dei consumatori, e implicitamente neanche negli interessi degli artisti, e chiedono al governo di considerare modi diversi per la promozione degli artisti.
Anche software degli anni ottanta già cominciava a sperimentare queste nuove tecnologie, ma solo con la diffusione in massa delle opere audiovisive le case di produzione e distribuzione iniziarono a implementare sistemi DRM sui propri supporti.

Attivazione del software [modifica]
Microsoft è stata la prima azienda a implementare un meccanismo di attivazione del software nei suoi prodotti. Con Microsoft Reader, gli eBook acquistati venivano protetti dalla copia non autorizzata mediante la connessione, attraverso la rete internet, ad un server cui venivano fornite informazioni che identificavano il dispositivo e il file. Se l'utente aveva realmente acquistato il libro, la lettura poteva iniziare.
In seguito la tecnologia di attivazione è stata implementata in Windows XP e Office XP. In ambo i casi l'utente, acquistando il software originale, riceve un codice alfanumerico di 25 caratteri, la cui validità viene inizialmente verificata dal software stesso tramite un algoritmo di hashing. Entro un periodo stabilito (es. 15 giorni) l'utente deve eseguire una verifica online o telefonica comunicando un codice numerico generato in base alla Product Key e alla configurazione hardware del PC su cui il software è installato. Se la verifica ha successo, il server (o l'operatore) risponde con un codice di conferma riconosciuto dal sistema, che sblocca tutte le sue funzionalità.
La tecnologia di attivazione è oggi adottata da tantissimi produttori di software, ma nella maggior parte dei casi può essere aggirata tramite reverse engineering.

Watermarking [modifica]
Il watermark è una tecnica che mira a inserire in un flusso digitale (o analogico) delle informazioni di identificazione.
A seconda della specifica implementazione, il watermark può essere:
Ben visibile, come il logo di una emittente televisiva
Nascosto, tramite steganografia e in questo caso più difficile da rimuovere
Inoltre può identificare:
La singola copia (ID univoco)
L'autore o il prodotto
Ad esempio, si può supporre che, all'atto dell'acquisto di un DVD protetto da watermark, l'acquirente sia tenuto a fornire un proprio documento al venditore, il quale comunica alla casa produttrice che quel disco è stato acquistato da quella persona. Nel caso, in seguito, che venga trovata in Rete una copia del film corrispondente al watermark memorizzato in fase di acquisto, diventerebbe possibile identificare la fonte primaria della distribuzione illegale.Questo tipo di pratica non è attualmente applicato perché andrebbe a collidere con le normative sulla privacy di molti Stati. Inoltre non tutela l'acquirente del DVD in caso di furto o smarrimento del supporto, accollando a questi una eccessiva responsabilità verso il supporto.
Viceversa si può supporre che un player DVD riproduca senza limiti dischi amatoriali realizzati con una telecamera, ma impedisca la riproduzione di un disco realizzato, ad esempio, per camcording qualora sia presente un watermark conosciuto.

Sostegno legale [modifica]
I DRM hanno ricevuto un sostegno giuridico internazionale grazie all'implementazione della Wipo Copyright Treaty(WCT) del 1996.
Il WCT è stato effettuato nella maggior parte degli Stati membri del World Intellectual Property Organization. L'implementazione americana è la Digital Millennium Copyright Act (DMCA), mentre in Europa il trattato è stato effettuato da una direttiva europea del 2001 sul copyright, che richiede agli Stati membri dell' Unione Europea di effettuare le protezioni legali per le misure preventive tecnologiche.

Digital Millennium Copyright Act (DMCA) [modifica]
La Digital Millennium Copyright Act(DMCA) è un'estensione della legge sul copyright degli Stati Uniti approvata all'unanimità il 14 maggio 1998, che criminalizza la produzione e la diffusione delle tecnologie da parte di utenti che aggirano i metodi tecnici di copia-limitazione, rendendo tutte le forme dei software illegali. Il 22 maggio 2001, l' Unione Europea ha approvato la UE Copyright Directive, un'implementazione della WIPO Copyright Treaty che richiamava la DMCA un'esecuzione del Trattato del copyright del 1996 WIPO che ha richiamato molte delle stesse edizioni del DMCA.
Il DMCA è stato in gran parte inefficace nella protezione dei sistemi di DRM. Tuttavia, la Legge è stata usata per limitare la diffusione di tale software inibendo la distribuzione e lo sviluppo, come nel caso di DeCSS.

Curiosità [modifica]
Benché sia possibile implementare funzioni anticopia anche nelle uscite audio/video analogiche, l'industria dei contenuti ritiene che la natura dell'analogico faccia sì che nessuna di tali protezioni sia realmente efficace. Per questo motivo, le aziende riunite nella RIAA e nella MPAA indicano le uscite audio/video analogiche, con l'espressione dispregiativa di analog hole (lett. "buco analogico" o "falla analogica").
Le major vorrebbero che venissero bandite per legge da tutte le apparecchiature audio e video, a favore delle uscite digitali con funzioni di DRM e di crittazione dei segnali in uscita dai riproduttori, limitando gli acquirenti oltreché nella copia, anche le possibilità di riproduzione dei file musicali.
Attualmente, questo tipo di connettori garantiscono l'interoperabilità fra le apprecchiature audio, permettendo di collegare ad esempio le cuffie al proprio computer, le casse amplificatrici o il proprio lettore MP3 al jack dell'autoradio.
Richard M. Stallman, informatico di fama mondiale, ha voluto sottolineare l'invasività di molte tecnologie DRM (si veda, come esempio, il rootkit utilizzato da Sony in diverse sue produzioni) reinterpretando l'acronimo come Digital Restrictions Management (trad: gestione delle restrizioni digitali).
Universal e Virgin sono le due uniche major che vendono brani anche in formato MP3, privo di DRM

Voci correlate [modifica]
Trusted computing
Analog hole
Defective by Design
Partito Pirata
Piratbyrån
NO1984.ORG

Collegamenti esterni [modifica]
Relazione informativa sui DRM del Governo Italiano (PDF).
(EN) Licenza Against DRM 2.0 di Free Creations.
(EN) Home Page di Defective by Design
(EN) Home Page di The Corruptibles
(EN, FR) Home Page della coalizione degli artisti canadesi contro i DRM
(EN) DRM Search Engine - Motore di ricerca per documenti DRM.
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Estratto da "http://it.wikipedia.org/wiki/Digital_rights_management"
Categorie: Diritto informatico Digital rights management
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